Voglio iniziare questo breve pensiero con l’emozione vissuta nella commemorazione delle vittime di Boston.
Tre strade.
Tre fiumi di persone, pronte a riunirsi 3 miglia dopo in un’ unica ondata. 34.278 per la precisione.
700.000 spettatori.
Il silenzio.
Sentirsi una cosa sola.
Brividi.
E poi il fischio, la partenza.
E la città si trasforma, si spezza in due: chi corre e chi guarda correre.
Due ali di folla incitante per tutte le 26.2 miglia del percorso da Blackheath a The Mall.
Una festa. Londra è perfetta per le feste.
Si respira un’aria di rispetto, di educazione. Il mondo è qui.

Da ogni angolo. Una babilonia di lingue, di colori e di musica.
Al traguardo c’è anche Richard Branson che ti stringe la mano.
E poi il parco, un’enorme distesa di erba verdissima dove i runners possono trovare sollievo nel dopo gara, crogiolandosi sotto un sole che ha deciso di baciare tutta Londra quel giorno.
La giornata è finita. Sono passate 10 ore ed è sembrato un attimo.
Ciao Londra, sei bellissima.
E l’anno prossimo saremo ancora di più.
Tsegaye Kebede: 2013 London Marathon champion in 2:06:04
