MEDICINA DI MONTAGNA Ararat Italian Expedition 18-28 luglio 2014

foto montagnaAthleia Sportlab, grazie all’attività sia ambulatoriale che sul campo – in qualità di Medico di spedizione – svolta dal nostro Dott. Luigi Vanoni (Medico Chirurgo – Master Internazionale in Medicina di Montagna) è da tempo coinvolta attivamente nella medicina di montagna. Il prossimo importante impegno che vedrà coinvolto il Dott. Vanoni, e che Athleia SportLab ha voluto supportare sin dall’inizio, è la preparazione della spedizione scientifico/alpinistica prevista dal 18 al 28 luglio p.v. sul monte Ararat (Turchia).

Il monte Ararat è il più alto monte della Turchia (5.165 mt), si trova nella Turchia orientale sul confine tra la regione dell’Agri e dell’Agdir, a 22.5 km a Nord di Dogubeyazit. Si tratta di un monte di origine vulcanica (stratovulcano). Le ultime eruzioni risalgono all’età del bronzo. La cima è sempre innevata, con presenza di numerosi ghiacciai. Secondo la Bibbia, Noè approdò con la sua Arca proprio sulla sua cima del monte, al termine del diluvio universale, scatenato da Dio per punire gli uomini. La spedizione è patrocinata dalla sede centrale del CAI e dalle Università di Firenze, Milano Statale, Milano Bicocca, Milano Politecnico e dall’Università dell’Aquila.

 

Gli obiettivi fondamentali della spedizione sono due: alpinistico e scientifico. Dal punto di vista alpinistico l’obiettivo è quello di raggiungere la vetta, avendo come zone di campo il campo base a circa 3200 mt di altitudine e il campo base avanzato a circa 4200 mt di quota; dal punto di vista scientifico l’obiettivo, sarà quello – attraverso campionamenti e rilevamenti – di studiare sia gli aspetti glaciologici, sia le caratteristiche petrovulcaniche che l’evoluzione neomorfologica della montagna.                                                               Per l’attività che si svolgerà sul ghiacciaio, è probabile la formazione di un ulteriore campo tra i 4800 e i 5000 mt di quota.

 

Dieci sono i componenti che partiranno per la Turchia, cinque geologi, un nivologo, un biologo, un ingegnere ambientale e due medici.  Il gruppo di ricercatori/alpinisti è capeggiato dal Prof. Carlo Alberto Garzonio dell’Università di Firenze (Presidente del comitato scientifico centrale del CAI), mentre per la parte medica, che vede come coordinatore generale e supervisore il Dott. Luigi Festi (vice Primario reparto di Chirurgia toracica Ospedale Universitario di Varese – Presidente Commissione nazionale medica del CAI – ideatore e coordinatore del Master Internazionale in Medicina di Montagna e del Master Internazionale in Mountain Emergency Medicine), sul campo ci saranno il membro del nostro staff Dott. Luigi Vanoni, con veste di coordinatore medico e la Dott.ssa Giulia Enrione (Medico Chirurgo – Anestesista-Rianimatore – Master Internazionale in Medicina di Montagna).

foto luigi 2Il Dott. Luigi Vanoni ha svolto presso il nostro centro medico sportivo Athleia di Varese tutti i test e le visite mediche pre-spedizione di valutazione dei componenti sia per le qualità fisiche che per quelle atletiche. I componenti della spedizione saranno valutati quotidianamente sul campo dai due medici, attraverso il rilevamento di una serie di parametri ed infine rivalutati a termine spedizione per individuare condizioni di corretto o mal adattamento alla quota come di altre condizioni. Compete, ovviamente, ai due medici la gestione sul campo di eventuali condizioni mediche che si dovessero presentare ai componenti della spedizione.

 

 

L’Insubria diploma i dottori che ti salvano la vita in ferie – Dott. Luigi Vanoni

montagnaL’universtà dell’Insubria diploma i medici di montagna. Sono aperte fino al 10 maggio le iscrizioni al Master Internazionale di secondo livello in Medicina di Montagna, l’unico master in Italia a formare questa nuova figura altamente specializzata, tutore durante le grandi spedizioni e le semplici escursioni, e al tempo stesso in grado di rispondere ai quesiti clinici più semplici posti da chi in montagna si reca anche solo per puro divertimento.
«Il campo della medicina di montagna è ancora poco conosciuto e valorizzato – afferma il dottor Luigi Festi, dirigente medico presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale III a Indirizzo Toracico dell’Ospedale di Circolo di Varese, ideatore e coordinatore dell’iniziativa – In un periodo in cui il turismo estivo e invernale tende a riscoprire la montagna, sia per i cambiamenti climatici degli ultimi anni, sia nella ricerca dell’estremo e dell’avventura, diventa fondamentale valorizzare il fattore sicurezza nella prevenzione e nell’eventuale trattamento medico in incidenti durante l’escursionismo o la pratica alpinistica. Il medico di spedizione, o anche solo operante nell’ambiente alpino, deve essere preparato adeguatamente per intervenire in tali evenienze».
Alla prima edizione del Master hanno partecipato 13 medici provenienti da tutta Italia e hanno conseguito un titolo valido in tutto il mondo e un diploma di Master universitario unico in Italia e a livello internazionale, prchè nasce dalla collaborazione tra l’Insubria e l’Institute of Mountain Emergency Medicine, diretto da Hermann Brugger che fa capo ad Eurac di Bolzano.
Tra gli sbocchi professionali dei partecipanti vi è la possibilità di diventare medico accompagnatore durante le spedizioni oppure di aprire ambulatori specializzati in medicina di montagna.

Tratto da: laprovinciadivarese.it

Medicina di montagna

 

“La conoscenza dei principi fondamentali di medicina di montagna è uno dei cardini della sicurezza in montagna. Conoscere il nostro organismo e la sua capacità di adattamento e di muoversi in un ambiente diverso è fondamentale per un approccio sicuro alla montagna, così come lo sono le conoscenza tecniche e le informazioni meteorologiche. Non serve saper maneggiare corda e moschettoni se non ci s’informa delle previsioni meteo per il giorno della salita, così come non basta scegliere un giorno di sicuro bel tempo per salire un quattromila se non si conoscono le reazioni dell’organismo all’alta quota, ci si prepara con un adeguato allenamento, ci si alimenta correttamente.

La Medicina di Montagna si occupa dei rapporti tra la montagna, e l’uomo.

Tali rapporti ovviamente cambiano molto a seconda di molteplici fattori tra i quali, ad esempio, l’altitudine e il tipo di attività che si intende svolgere. In montagna si può sciare, arrampicare, camminare con le ciaspole, fare sci di fondo, scialpinismo ed altro ancora. In montagna si po’ andare per divertirsi, per allenarsi, per provare le proprie capacità o per lavorare: ognuno conosce le proprie motivazioni. Ma qualunque queste siano bisogna avere delle conoscenze di base sui cambiamenti climatici e sugli adattamenti dell’organismo, su come il nostro organismo è in grado di compiere un esercizio; bisogna conoscere, prevenire e trattare il mal di montagna e le altre patologie nelle quali si può incorrere; bisogna imparare ad allenarsi e ad alimentarsi adeguatamente. Se affrontata correttamente, la montagna può accogliere tutti i soggetti: bambini, anziani ed anche, con opportune precauzioni, le persone affette da alcune malattie croniche.”

Tratto da “MEDICINA e SALUTE in MONTAGNA” di Annalisa Cogo – Hoepli Editore

Specialista: Dott. Luigi Vanoni

 

Medicina di Montagna

Montagna può significare molte cose: può essere un rilievo di 1500m come un “8000″.
In montagna può andare la persona non allenata, l’alpinista di elite, il giovane arrampicatore, l’anziano, il bambino, la persona con patologie croniche.

La Medicina di Montagna deve avere una risposta per tutte queste persone e con Athleia SportLab le puoi trovare.

Chiedi un appuntamento con il nostro esperto chiamando il 0332/1810073, inviando una mail a info@athleia.it o compilando il nostro “check in”.