La tragedia di Siena e la fondamendale importanza dei controlli medici.

campo calcio meazza_280xFreeTragedia su un campo di calcio ad ad Abbadia San Salvatore, al confine tra le province di Siena e Grosseto.

Matteo Roghi, 14 anni, di Foiano della Chiana, vicino Arezzo, è morto durante una partita tra la squadra di Foiano, nella quale militava, e la ‘Amiata’ di Abbadia S. Salvatore, colpito da un malore. E’ stato soccorso, anche con l’aiuto di un defibrillatore, e trasportato al vicino ospedale, ma non c’è stato nulla da fare.

Il ragazzo aveva giocato tutto il primo tempo senza, secondo quanto appreso, avere avuto alcun malessere.

La dinamica

Pochi minuti prima di morire Matteo Roghi aveva segnato il goal del pareggio 2-2 per la sua squadra. Subito dopo c’e’ stato il fischio di fine partita dell’arbitro: il ragazzo ha fatto in tempo ad esultare per il risultato e poi si è accasciato a terra.

Da bordo campo subito si sono accorti che si trattava di qualcosa di grave e a prestare i soccorsi sono intervenuti anche alcuni genitori dei ragazzi, tra cui un’infermiera.

I genitori di Matteo non erano al seguito della squadra e hanno raggiunto Abbadia San Salvatore appena avvisati dell’accaduto.

All’ospedale i tentativi di rianimare il giovane sono durati quasi un’ora, ma non c’è stato niente da fare. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta. Il pm ha disposto l’autopsia.

Questo terribile episodio per sottolineare la fondamentale importanza delle visite medico sportive, che devo essere eseguite nel modo più approfondito possibile e con cadenze regolari.

La visita medica per l’attività NON agonistica ha validità di un anno e nonostante la legge non lo imponga è sempre meglio effettuare anche l’ elettrocardiogramma.

Athleia SportLab alla Fiera di Varese

Nella giornata dedicata allo sport giovedì 11/10/2012 (I grandi dello sport tra passato, presente e futuro) dalle ore 19.00 Athleia SportLab presenterà presso l’area eventi della Fiera di Varese, l’ innovativa tecnologia Velòsystem dedicata alla biomeccanica del movimento sportivo (bike-running)

L’importanza di fare sport: con Athleia si può fare

(Dal Corriere della Sera del 2 settembre 2012)

Di recente il British Medical Journal ha evocato il rischio di un aumento dell’Health divide, cioè del solco sempre più profondo tra chi ha pieno “accesso alla salute” e chi molto meno.

Il pericolo, però, non era riferito per una volta, alla possibilità di ottenere cure costose, bensì a quelle di cambiare il proprio stile di vita.

La riflessione della rivista scientifica è stata ispirata dai dati dell’health Survey for England, che ha rivelato come abitudini quali fumo, alcool e sedentarietà tra il 2003 e 2008, nel Regno Unito, si siano ridotte tra le classi più acculturate (e presumibilmente abbienti), mentre siano cambiate poco fra chi appartiene alla “working class”.

La conclusione è che non basta solo predicare, bisogna anche creare le condizioni perchè le informazioni arrivino dove si desidera e perchè possano essere realisticamente tradotte in pratica.

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Parlando di giovanissimi e bambini, studi hanno dimostrato che la pigrizia si impara in famiglia.

Se la colpa della pigrizia dei giovanissimi non fosse di TV, internet o videogiochi, ma dei genitori?

Una ricerca dell’Università dell’Oregon dimostra che incoraggiare i figli a giocare all’aperto riduce il numero di ore passate davanti alla TV.

E se mamma e papà si muovono assieme ai bambini, l’effetto anti-sedentarietà è ancora più marcato.

Un’indagine inglese su 4000 bambini rincara la dose: in 2 famiglie su 3 nè mamma nè papà praticano sport e questo si riflette irremediabilmente sulla forma fisica dei figli, assai scadente quando a casa il movimento è l’ultimo dei pensieri.

“La famiglia può giocare un ruolo decisivo con il proprio stile di vita: se mamma o papà o, meglio ancora, entrambi praticano attività sportive anche i figli finiranno per farlo” (Alberto Ugazio – Presidente Società Italiana Pediatria)